Un chi-no-wa eretto davanti a un santuario shintoista
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DAL 25 AL 30 GIUGNO

Tradizione vuole che il Nagoshi no Harae, ovvero la cerimonia di purificazione del passaggio dell’estate o della purificazione attiva, si svolga alla fine del sesto mese, principalmente il 30 giugno. Questo rituale permette alle persone di purificarsi da tutto ciò che di negativo si è commesso durante la prima metà dell’anno e che ha portato ad essere impuri spiritualmente, con ovviamente delle eccezioni, direi io. Inoltre consente di pregare per la seconda parte dell’anno affinchè questa si svolga in modo positivo. È importante anche sapere che questa cerimonia è di buon auspicio per la salute fisica, aiutando a sopportare l’estate che, con il caldo afoso e l’umidità è, di fatto, uno dei periodi più pesanti dell’anno e che in passato, quando la cerimonia ebbe origine, portava epidemie e pestilenze. Inoltre la tradizione vuole che favorisca la fortuna ed una vita lunga e che scongiuri malattie e disgrazie.

Un chi-no-wa eretto davanti a un santuario shintoista

La  sua origine la troviamo in un’antica leggenda che racconta che Somin Shōrai 蘇民将来, un uomo molto povero, un giorno diede cibo e riparo a un dio travestito da mortale viaggiatore che cercava un posto dove sostare e riposarsi. Come ricompensa il dio diede all’uomo un anello di erbe intrecciate  dicendogli di indossarlo e concesse alla famiglia di Somin Shōrai la possibilità di salvarsi da un’imminente pestilenza che però causò la morte di coloro che, al contrario del povero uomo, lo avevano respinto in precedenza. La storia di Somin Shōrai è alla base quindi del rituale chi-no-wa kuguri 茅の輪くぐり eseguito in molti santuari shintoisti per l’appunto durante il Nagoshi no Harae e che prevede il passaggio attraverso un grande cerchio di miscanto (il Miscanthus sinensis, o eulalia o erba argentata cinese, è una specie di pianta da fiore della famiglia delle graminacee Poaceae, originaria dell’Asia orientale in gran parte della Cina, Giappone, Taiwan e Corea) allestito all’ingresso del santuario o all’interno dei suoi recinti. Durante l’esecuzione del rito vengono recitati dei waka (forma poetica giapponese in 31 sillabe divise in 5 versi di 5-7-5-7-7)  come quello che segue, seguito poi da una doppia recitazione del nome di Somin Shōrai .

水無月の ( Minazuki no )

夏越の祓 ( Nagoshi no harae )

する人は ( suru hito wa )

千歳の命 ( chitose no inochi )

延ぶといふなり ( nobu to iu nari )

A Minazuki ,

al passare dell’estate, si dice che

coloro che si purificano

abbiano mille anni

in più alla loro vita.

Minazuki 水無月è tradizionalmente il nome del mese di Giugno, ovvero il mese senza acqua.

Uno shimenawa sopra una porta con una targa recante l’iscrizione “La casa dei discendenti di Somin Shōrai” (蘇民将来子孫家門, Somin Shōrai shison kamon )

Per quanto riguarda Somin Shōrai, esistono anche altre diverse versioni della sua leggenda. In una di queste  si narra che un dio del mare del nord, Mutō-no-Kami 武塔神, che stava facendo un lungo viaggio per corteggiare la figlia del dio del mare del sud, chiese un posto per trascorrere la notte a due fratelli. Il ricco fratello minore, di nome Kotan Shōrai, rifiutò sdegnato l’ospitalità, mentre il fratello maggiore, Somin Shōrai, estremamente povero, lo accolse come ospite e condivise tutto ciò che aveva, cioè un letto di paglia e un semplice pasto di semi di miglio cotti. Anni dopo, Mutō tornò alla vecchia casa di Somin Shōrai, ormai trapassato, e diede alla figlia di questo un ghirlanda di canne di miscanto intrecciate, una Shimenawa, come ricompensa per l’ospitalità mostratagli dal suo defunto padre, dicendole di indossarla intorno alla vita da quel momento in poi. Quella stessa notte, il dio sterminò tutti gli abitanti della zona, risparmiando solo la figlia di Somin Shōrai. Mutō allora rivelò di essere in realtà il dio Susanoo, dio delle tempeste, degli uragani e del mare nonchè fratello della dea Amaterasu, e le promise che, in futuro, tutti coloro che avessero indossato ghirlande di miscanto intorno alla vita dichiarandosi discendenti di Somin Shōrai, in tempo di epidemie, sarebbero rimasti illesi.

Esistono altre variazioni sul ‘tema’ ma in buona sostanza la storia è questa. Inoltre va detto che Somin Shōrai viene venerato in alcuni santuari come un kami contro le malattie, come accade nel Santuario Eki 疫神社o Santuario della peste, posto all’interno del recinto del Santuario Yasaka nel distretto di Gion di Kyoto .

La leggenda ha ispirato anche il Somin Festival 蘇民祭 che si svolge in vari luoghi della prefettura di Iwate  e il più noto è quello che ha luogo a febbraio al tempio Kokuseki-ji nella città di Ōshū . In questo festival, centinaia di uomini seminudi gareggiano per vincere la “Borsa Somin” che si dice porti fortuna.

Esistono anche vari talismani, gli omamori, che portano il nome di Somin Shōrai e sono distribuiti nei santuari shintoisti e nei templi buddisti in tutto il Giappone.

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