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Kusunoki Masashige (楠木 正成; 1294 – 4 luglio 1336) è stato un samurai del XIV secolo che ha combattuto per l’imperatore Go-Daigo (後醍醐天皇, Go-Daigo Tennō; 26 novembre 1288 – 19 settembre 1339) nella guerra civile Genkō (元弘の乱 Genkō no Ran, anche conosciuta come incidente di Genkō, che segnò la caduta dello shogunato Kamakura e la fine del potere del clan Hōjō. Egli viene ricordato come simbolo ideale della fedeltà tipica dei samurai. Della vita di Kusunoki si conosce poco ma, storicamente, è noto il periodo di sei anni tra l’inizio della sua campagna militare nel 1331 e la sua morte avvenuta nel 1336. Ha ricevuto, secoli dopo, la più alta onorificenza da parte del governo Meiji del Giappone nel 1880.
Una leggenda narra che l’imperatore Go-Daigo ebbe un sogno in cui si stava riparando sotto un albero di canfora (‘kusunoki’), e che proprio questo sogno lo guidò al nome del guerriero che lo avrebbe sostenuto.
Fu uno stratega e tattico brillante, dimostrandolo con l’astuta difesa delle due fortezze chiave dei Lealisti ad Akasaka, (assedio di Akasaka), e a Chihaya, (assedio di Chihaya), che permise a Go-Daigo di ritornare brevemente al potere.
Nel 1333 Go-Daigo ricompensò Masashige con la carica di governatore delle province di Settsu e Kawachi. Inoltre, fu promosso al Quinto Grado. Più tardi fu nominato all’ufficio dei registri e nel Consiglio per gli insediamenti.
Tuttavia, uno dei generali lealisti, Ashikaga Takauji, tradì Go-Daigo e guidò un esercito contro Kusunoki e gli altri fedelissimi. Takauji riuscì a prendere Kyoto, ma solo temporaneamente prima che Nitta Yoshisada e Masashige non lo costrinsero a lasciare la città. Nel 1336 tuttavia, Takauji tornò in forze a minacciare Kyoto.
Kusunoki suggerì all’imperatore che si rifugiassero sul sacro Monte Hiei e permettessero a Takauji di prendere Kyoto, al solo scopo di piombare giù dalla montagna e, con l’aiuto dei monaci del Monte Hiei, prendere in trappola Takauji nella città e distruggerlo.
Go-Daigo tuttavia non era disposto a lasciare la capitale, e richiese con insistenza che Kusunoki affrontasse le superiori forze di Takauji in campo aperto. Kusunoki, in quello che in seguito sarebbe stato visto come l’ultimo atto di fedeltà del samurai, si sottomise al comando insensato del suo Imperatore e marciò consapevolmente con il suo esercito verso una morte quasi certa.
La battaglia, che ebbe luogo presso Minatogawa nella moderna Chuo-ku, Kōbe, fu un disastro dal punto di vista tattico. Ci sono due resoconti della proposta fatta da Kusunoki Masashige a Go-Daigo, il Taiheiki e il Baisho Ron. Uno vuole che si raggruppassero e attaccassero da due lati, l’altro era che riportassero il generale Takauji al loro fianco, controbilanciando così le forze. Entrambi gli argomenti furono ignorati dall’imperatore.
Kusunoki, con il suo esercito completamente circondato, rimase con solo 50 degli originari 700 cavalieri. Secondo la leggenda, le ultime parole di suo fratello Masasue furono «Shichisei hokoku!» (七生報國 lett. «Vorrei avere sette vite da donare al mio imperatore!») e Kusunoki Masashige fu d’accordo.
La fine del casato Kusunoki fu segnata dalla successiva sconfitta dei lealisti guidati dai figli di Masashige, Masatsura e Masatoki e dal cugino Wada Takahide tutti caduti in battaglia.
Kusunoki Masashige è ampiamente ricordato nella storia del suo paese come la figura ideale del guerriero leale sino alla morte.
Per quanto riguarda il destino di Go-Daigo, quando le truppe degli Ashikaga entrarono a Kyoto, egli tentò la fuga rifugiandosi sul monte Hiei ma propose la riconciliazione a Takauji inviandogli addirittura le insegne imperiali come segno di buona fede. Takauji pose sul trono un nuovo imperatore, Kōmyō, dando vita ufficialmente al suo shogunato: iniziò così il periodo Muromachi che si sarebbe protratto fino al 1573.
Ma in seguito si scoprì che le insegne consegnate da Go-Daigo erano state falsificate. L’imperatore, guadagnando tempo, riuscì a fuggire da Kyoto e a rifugiarsi intorno alle montagne di Yoshino. In quel luogo, forte del prestigio di regalie e favori a vari nobili, fondò nel 1336 la Corte del Sud, dando inizio al cosiddetto “Periodo delle Corti del Nord e del Sud” meglio noto come Nanbokucho. Durante questo periodo, che durò fino al 1392, le due corti si contesero, vanamente, il prestigio e diritto di governare.
Nel 1339 Go-Daigo terminò la sua esistenza terrena a causa di un male sconosciuto.

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