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Ame-no-Uzume-no-Mikoto è la dea shintoista dell’alba, dell’allegria, della meditazione, della baldoria e delle arti ed è la moglie del dio Sarutahiko Ōkami. Vi sono alcune importanti leggende su di lei; una di esse racconta che con l’aiuto di uno specchio fece uscire la dea del sole Amaterasu-ō-mi-kami, la “Grande dea che splende nei cieli”, dalla grotta Ama-no-Iwato, nella quale si era rifugiata per sfuggire all’ira del fratello, il dio della tempesta Susanoo, causando così la perdita della luce del sole per il mondo intero. Ame-no-Uzume aveva appeso ad un albero uno specchio di bronzo e un bellissimo gioiello di giada levigata. Amaterasu, incuriosita, sbirciò fuori per vedere di cosa si trattava. Aperta la caverna, vide il gioiello e il suo bel riflesso nello specchio e lentamente uscì dal suo nascondiglio. In quel momento, il dio Ame-no-Tajikarawo-no-mikoto si precipitò all’entrata della caverna e chiuse la caverna dietro di sé ponendosi davanti all’ingresso impedendo ad Amaterasu di rientrarvi. Un altro dio legò una shimenawa magica, cioè una corda delimitante  di canapa e paglia di riso usata per i rituali di purificazione nello Shintoismo, all’ingresso. Le divinità Ame-no-Koyane-no-mikoto e Ame-no-Futodama-no-mikoto implorarono Amaterasu di ricongiungersi alle divinità e lei  acconsentì e la luce fu restituita alla terra.

Secondo un’altra versione, in cui viene enfatizzato il ruolo della danza e del bugaku, la dea del sole Amaterasu si nascose in una grotta perché fu ferita dal comportamento inaccettabile del fratello Susanoo che aveva devastato le risaie della sorella, lanciato un cavallo contro il suo telaio e ucciso brutalmente una delle sue ancelle per una lite. Allora, vicino all’ingresso della caverna la dea Ame-no-Uzume iniziò a danzare sopra un mastello rovesciato, iniziando a spogliarsi preoccupando gli altri dei. Ame-no-Uzume già era mezza nuda e continuava a perdere i propri vestiti mentre ballava ed Amateratsu non poté non uscire dalla grotta quando sentì gli dei ridere ed il mondo riebbe il sole. Ame-no-Uzume, secondo questa leggenda, è la patrona della musica e si ritiene che con questa danza abbia fondato la danza rituale giapponese Kagura, danza sacra eseguita quando si fa un’offerta a un kami.

Un’altra leggenda ci racconta di come la dea abbia conosciuto Sarutahiko:

Un giorno Amaterasu ordinò a Ame-no-Uzume di accompagnare suo nipote Ninigi nel suo viaggio sulla terra. I due si diressero verso Ame-no-ukihashi, il “ponte galleggiante del paradiso” così da poter raggiungere la terra, ma vennero bloccati da Sarutahiko. La dea riuscì a convincere Sarutahiko a far passare Ninigi, ma inaspettatamente fu affascinata da Sarutahiko tanto che i due si innamorarono e si sposarono ed insieme fondarono il clan Sarume.

Nella mitologia giapponese, Sarutahiko Ōkami è il capo dei kami terreni. Norito lo menziona anche con il titolo Daimyōjin, grande dio luminoso invece di Ōkami, grande dio). Inoltre Sarutahiko Ōkami è, nello Shintoismo, il capo del kunitsukami, nonché patrono dell’aikidō. Infatti Sarutahiko era considerato da O-Sensei Ueshiba Morihei una sorta di dio della vita cosmica: il dio dell’Aiki. Secondo O-Senseï, la pratica dell’Aikidō è la pratica della stessa purificazione del Misogi e quindi un tutt’uno con l’Universo, come Sarutahiko che si trova in Ame-no-Ukihashi, tra Cielo e Terra…

Su di lui torneremo prossimamente.

Per essere maggiormente chiari è giusto specificare che il Misogi è l’antica pratica di abluzione dello Shintoismo che si effettua lavando completamente il proprio corpo al fine di purificarsi da peccati, malasorte e contaminazioni di cui il corpo è stato vittima.

Una curiosità:

Interessanti sono, infine, le somiglianze tra Ame-no-Uzume e la dea vedica Ushas.

Secondo Michael Witzel, professore di sanscrito presso l’Università di Harvard, la figura di Ame-no-Uzume è strettamente legata con la dea vedica Ushas. Entrambe le divinità condividono molte somiglianze come la grotta e l’esposizione dei seni come segno di allegria e amicizia. Witzel ha proposto che le religioni giapponese e vedica siano molto più strettamente correlate rispetto ad altre mitologie sotto quella che chiama mitologia laurasiana (ndr. la Laurasia, o “Continente delle Arenarie Rosse Antiche”, è stato un continente terrestre formatosi circa 650 milioni di anni fa, quando il Supercontinente Rodinia si divise in più parti: la Laurasia ne costituiva il corpo centrale) e Witzel ritiene che i due miti possano risalire al periodo indo-iraniano, intorno al 2000 a.C. (ndr. forse molto tempo prima). Ciò renderebbe Ame-no-Uzume analoga anche alla dea greca Eos e alla dea romana Aurora.

Per maggior chiarezza Ushas,  in devanāgarī Uṣás उषस् è la dea vedica e induista del crepuscolo, in particolare quello relativo all’aurora. 

Nelle immagini alcune sue rappresentazioni, la foto della sua statua presso Amanoiwato-jinja ( 神社), un santuario shintoista situato a Takachiho, nella prefettura di Miyazaki, in Giappone. Il santuario, che vedete nelle foto, è dedicato alla dea del sole Amaterasu e si trova sopra la gola dove vi è Ama-no-Iwato, la grotta dove, per l’appunto secondo la leggenda, la dea del sole si nascose dopo la battaglia con suo fratello, immergendo il mondo nell’oscurità finché non fu attirata dallo spirito allegrio di Ame-no-Uzume. La grotta Amano-Iwato è oggetto di culto e si trova sull’altro lato del fiume Iwato dalla nishihongū (sala di culto del tempio). Si può visitare la grotta dalla nishihongū dopo aver partecipato a un rituale shintoista per la purificazione.

Antonio Vaianella

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