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Eccoci al secondo appuntamento, con la parte strumentale della musica antica del Gagaku. 

Kangen (Gagaku strumentale) 

Letteralmente significa “fiati e corde” ed è costituito dai brani del Gagaku privi di danze e derivano dal repertorio cinese, anche se non ha incorporato tutto (infatti ha solo sei modi o tonalità, chiamate chôshi, corrispondenti a  due scale musicali). 

Come “genere” nel Medioevo ha subito semplificazioni rispetto all’epoca Heian, semplificazioni che si ripercuotono nei brani pervenutaci. 

Strumenti 

Da come si evince dal nome, nel Kangen assumono rilevanza gli strumenti a fiato e le corde, così disposti: 

strumenti a fiato (3 per ogni tipo): hichiriki, ryûteki e shô; 

strumenti a corda (2 per ogni tipo): gakusô e gakubiwa; 

strumenti a percussione (1 per ogni tipo): kakko, taiko e shôko. 

Brani 

Netori 

Sono da considerarsi il preludio del brano e l’accordo degli strumenti, con una precisa disposizione [prima intervengono i fiati (nell’ordine shô, hichiriki e ryûteki); quando il ryûteki ha iniziato a suonare si aggiunge anche il kakko; il brano è quindi terminato dagli strumenti a corda (biwa e sô)]. 

Es. Hyōjō Netori (netori su nota Mi): https://youtu.be/8lhduyRXeEk?list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw 

Chôgeishi 

Brano composto da Minamoto no Hiromasa (918 – 980). Viene spesso usato come brano di chiusura ad una rappresentazione di Bugaku (danza del Gagaku). 

 Es. https://youtu.be/y_-MKq5PjmQ?list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw 

 Etenraku 

Letteralmente “musica di Eten”, è un brano amato dai giapponesi tant’è da farlo diventare il brano di nozze per eccellenza; considerato il brano migliore per avvicinarsi alla comprensione del Gagaku, dal 1968 il suo ascolto è stato introdotto nei programmi di insegnamento della musica nelle scuole medie. 

Es. Etenraku versione Nokorigaku Sanben https://youtu.be/0dYlz3YzJbE?list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw 

Adesso, pur essendo Strumentale, includo una parte più dinamica, di quest’arte. 

Bugaku (舞楽 Gagaku con danze) 

Letteralmente significa “musica da danza” o “danza e musica” ed è l’aspetto “scenografico” del Gagaku, che insieme ad altre pratiche, serviva da intrattenimento. 

La genesi di questo si deve all’introduzione delle danze in Giappone: svoltisi nel VI-VII sec sulla scia delle pratiche cerimoniali Buddhiste, queste si differenziano per aver contemplato i miti autoctoni dello Shintoismo; sin da subito ebbe successo e divenne parte integrante delle cerimonie; subì più del Kangen l’effetto della riforma del IX sec, che non solo divise le danze per provenienza geografica, ma le divise anche in coppie e per tema, venendo così a creare una scaletta di rappresentazione piuttosto complessa (che più avanti illustrerò); tuttavia, tutto questo fino alla Seconda Guerra Mondiale era appannaggio e prerogativa di nobiltà e corte, solo dopo fu divulgato e concesso, dapprima al popolo giapponese, di assistervi e dal 1959 è permesso anche agli stranieri. 

Struttura della danza 

La “danza cerimoniale” si apre con l’entrata in scena sul palco del Ninchō, l’officiante della cerimonia, dopo il quale seguono tutti i partecipanti (musicisti e ballerini) sfarzosamente vestiti con abiti complessi, ornati di ricami e con indosso una maschera, distinguibili in lato sinistro rosso e lato destro verde, questo colore è richiamato dalle corde e decorazioni del dadaiko, che appare così: 

Il tamburo di sinistra ha corde rosse, un sole d’oro brillante in cima alla sua cornice di legno fiammeggiante decorata con draghi infuocati, ed è posto sul lato sinistro in fondo al palco visto dal pubblico; 

Il tamburo di destra ha corde verdi, una grande luna d’argento in cima ad una cornice fiammeggiante decorata con una coppia di fenici, ed è posto sul lato destro in fondo al palco. 

Di per sè, la danza è eseguita con movimenti lenti, solenni e ciclici, racconta qualcosa, generalmente un episodio del mito per danza, per questo è l’aspetto “scenografico”; quindi ciò che affascina lo spettatore, oltre alla varietà elaborata dei costumi di scena, è il senso, tutto giapponese, di vivere e perpetrare le antiche tradizioni, anche se anacronistiche. 

Cambiamenti della riforma 

Prima della riforma del IX sec, lo “spettacolo” di Bugaku si poteva sommariamente dividere in 4 sezioni: 

Chôshi -Introduzione strumenti e accordo (simile al Netori del Kangen, ma con differente esecuzione: intervengono tutti gli strumenti che iniziano a suonare dopo un certo intervallo di tempo dall’attacco dell’ondo (strumentista principale) eseguendo la stessa melodia in canone; inoltre anche qui ritroviamo la divisione musicale dei brani per provenienza geografica, ciò significa che l’ordine degli strumenti cambia: dall’impostazione di sinistra (shô, hichiriki, ryûteki e kakko) a l’impostazione di destra (komabue, hichiriki e san no tsuzumi); 

Jo -preludio su tempo libero che viene eseguito durante l’ingresso sul palco dei danzatori che con movimenti di danza (derute) si portano ai propri posti stabiliti; 

Ha [lett. “rottura”] -la parte principale del brano, su ritmo regolare, durante la quale avviene la danza; 

Kyû [accelerazione] -parte conclusiva del brano, su ritmo accelerato, durante la quale i danzatori escono dal palco. 

L’insieme di ha e kyû costituisce la parte principale della danza e viene chiamato complessivamente con il nome di tôkyoku [lett. “il brano stesso”]. 

Con la riforma, queste 4 “fasi” vengono moltiplicate, si ha così: 

Cerimonia Enbu: cerimonia di purificazione; 

Chôshi di sinistra; 

Tôkyoku di sinistra; 

Ichôshi(chôshi di dimensioni minori)-Chôshi di destra; 

Tôbu-Tôkyoku di destra; 

Chôgeishi. 

Tutto l’insieme della cerimonia viene chiamato tagaimai 互舞. 

A questa moltiplicazione, si aggiunge la divisione “tematica”: 

Bu no mai 武舞 [“danze armate”]: brani danzati tenendo in mano un’arma (katana, sciabola o alabarda); 

Bun no mai/Hiramai 平舞 [“danze figurate”]: danze in cui non si fa uso di armi; 

Hashirimai 走舞 [“danze di corsa”]: danze dai movimenti vivaci; 

Warabemai o Dôbu [“danze di fanciulli”]: brani danzati da fanciulli o fanciulle. 

 Maschere 

Particolarità di questa cerimonia sono le maschere indossate dai ballerini (non più di 4 o 6) perchè a seconda del tipo di danza hanno dimensioni e aspetti diversi; le maschere per le danze hiramai, ad esempio, sono con espressioni gentili e più piccole rispetto a quelle delle danze bu-no-mai e hashirimai (queste ultime anche con parti mobili e aspetto surreale). 

L’uso delle maschere in Giappone risale sin dalla nascita del Bugaku, dapprima erano pezzi importati, successivamente si è sviluppata una produzione in loco, basata su un pezzo unico di legno di cipresso hinoki 檜, o paulownia kiri 桐, talvolta però, per evitare deformazioni dovute all’umidità, venivano intagliate lungo le venature e sottoposte ad una lavorazione piuttosto complessa (la finitura più meticolosa consiste nel dipingere il supporto di legno intagliato, il fronte e il retro con una terra *kataji 硬地, generalmente di sabi-urushi 錆漆 (cioè, lacca mescolata con un tipo di argilla tonoko 砥の粉) che rende la superficie dura e liscia. A volte questo è ulteriormente solidificato da uno strato di tessuto tenuto fermo dalla lacca, che è una tecnica derivata dalla scultura a secco della lacca.). 

Tutto questo lavorio veniva poi dipinto con caolino *hakudo 白土, e colorato con pigmenti di terra (minerali). 

A seconda del tipo di danza le maschere cambiano così: 

per hiramai: Shintoriso 新鳥蘇, Chikyuu 地久, Taishoutoku 退宿徳 e Shinshoutoku 進宿徳, Ouintei 皇仁庭, Korobase 崑崙八仙, Ayakiri 綾切, Kotokuraku 胡徳楽, Ama 案摩, Ni-no-mai (emimen 咲面, haremen 腫面), Saisourou 採桑老, Soriko 蘇利古; 

per bu-no-mai: Shinnou 秦王, Sanju, Kitoku 貴徳, Tendou 天童, Shishi 師子, Somakusha 蘇莫者, Bosatsu 菩薩, e Sessen 石川; 

per hashirimai: Konju 胡飲酒, Batou 抜頭, Genjouraku 還城楽, Ryouou, e Nasori 納曽利. 

chikyuu

Relativo a maschere e costumi, per rendervi un’idea di come potessero essere nell’antichità, segnalo questo link di un antico trattato sul Bugaku: https://www.bakumatsuya.com/shop-description.php?ID=1609165244&La=E 

 Strumenti 

Nel Bugaku, rispetto al Kangen, sparisce la predominanza degli strumenti a corda e come già visto nel Chôshi si ha la divisione degli strumenti. 

Per il lato sinistro si suona: hichiriki, ryûteki e shô, kakko, taiko e shôko; per il lato destro: hichiriki, komabue e shô, san no tsuzumi, taiko e shôko. 

Brani 

Come si evince dalla riforma, ad un brano di sinistra corrisponde un brano di destra del medesimo tema, perciò ve li propongo così. 

Anche se i link sono 5 sono da considerarsi un brano unico. 

Bugaku Ryoo 

https://www.youtube.com/watch?v=UZPN9HMx3Yg&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=5  

https://www.youtube.com/watch?v=WyejvVHNrRU&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=6  

https://www.youtube.com/watch?v=fYt8oeMYV5I&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=7  

https://www.youtube.com/watch?v=zQkKqvHLT3o&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=8  

https://www.youtube.com/watch?v=UYgiJ2g8z1E&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=9  

Bugaku Hassen 

https://www.youtube.com/watch?v=ZzmFhNlRI80&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=10  

https://www.youtube.com/watch?v=6XMDzKNkJYY&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=11  

https://www.youtube.com/watch?v=3bFEtlMC5jQ&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=12  

https://www.youtube.com/watch?v=KOTyFtPmInE&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=13  

https://www.youtube.com/watch?v=3hqLWaZlMM0&list=OLAK5uy_m922NHsBMqdwQMaRFKMsE6vrwTikkIMQw&index=14  

  

Video danza Bugaku Ryoo:  https://youtu.be/KG9efSXLGDw 

Samantha Sisto

Photo credit:

https://www.alamy.it/fotos-immagini/maschera-bugaku.html?sortBy=relevant

Info credit:

https://it.wikipedia.org/wiki/Gagaku
https://www.giapponeinitalia.org/cose-il-gagaku
https://www.cultura-giapponese.it/cultura_arti_tradizionali_musica… (raccomando per ulteriori approfondimenti)
http://www.aisf.or.jp/~jaanus/deta/b/bugaku.htm (in inglese, seguite tutti i link rimandati alla fine per ulteriori approfondimenti)
Reigakusha music, videos, stats, and photos | Last.fm (trovate il sito Internet dell’esemble)

 

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