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Continuiamo dall’articolo precedente, illustrando ora l’Attrezzatura.

Attrezzatura

Iniziamo con la descrizione dell’oggetto principale, ovvero l’arco.

Come già detto ampiamente, l’arco era inizialmente e prevalentemente impiegato dai guerrieri per combattere, quindi non si può parlare di kyūdō senza prendere in considerazione lo yumi (弓, anche wakyū 和弓) ovvero l’arco da guerra asimmetrico, particolarmente diverso da qualsiasi altro arco in circolazione.

È ancora incerto il dove, il come e il quando sia nato, ciò che è certo agli studiosi è che la sua nascita risalga ad un periodo molto antico: difatti una freccia lunga permetteva la pesca e se lanciata ad una certa velocità era in grado anche di colpire e quindi cacciare; inoltre la versatilità di tale attrezzo era tale che permetteva di essere utilizzato non solo in piedi ma anche in ginocchio, seduti a terra o addirittura a cavallo.

Ovviamente con il passare del tempo si imparò ad apportarne diverse modifiche a seconda della necessità: da un arco lungo e di sezione rotonda divenne uno di forma quadrangolare e più o meno a trapezio nell’impugnatura, vennero aggiunte lacche, colle, fibre o bambù; inoltre a seconda di quale materiale veniva e viene tutt’ora utilizzato per la costruzione, lo yumi assume forme diverse a seconda se è caricato (munito di corda) o scarico (privo di corda).

In più si aggiunge che a seconda se carico oppure no, la distanza tra il nigiri (握り impugnatura) e il nakajitake (中仕掛け incoccatura) può variare di qualche centimetro, infatti l’impugnatura è più in basso rispetto al centro.

Questo tipo di arco, inizialmente veniva realizzato esclusivamente con materiali naturali, oggi si impiegano anche materiali sintetici, come ad es. la fibra di carbonio, questo perché utilizzare materiali naturali rende lo strumento molto delicato e che necessita di una manutenzione più accurata.

La forma asimmetrica è stata introdotta come soluzione all’esigenza di riuscire a tirare in sella al cavallo durante il galoppo, evitando quindi intralci, sia come metodo per rendere il tiro più facile per l’arciere in quanto quest’ultimo tende la corda nel punto in cui questa vibra di meno.

Per capire questo bisogna riflettere: quando si effettua il tiro, con un arco tradizionale occidentale, il rilascio della corda tende a mandare la freccia verso sinistra o destra, per risolvere questo problema negli archi moderni è stata creata una “finestra” laterale che consente alla freccia, non più rigida, di restare sul piano di scorrimento della corda, ottenendo quindi una spinta rettilinea; nell’arco yumi, invece, questo problema è stato risolto in modo diverso: l’arciere, che utilizza comunque e ancora frecce rigide, sposta lateralmente la mano che sostiene l’arco applicando delle torsioni all’impugnatura e facendo in modo che la freccia venga tirata in modo rettilineo; questo movimento provoca una rotazione dell’arco nella mano sinistra portando la corda dalla parte opposta del polso.

Breve evoluzione dell’arco

Per la sua affinata lunghezza, l’arco giapponese non ha eguali nel mondo, persino la Cina, che ha una storia tra le più lunghe e antiche dell’Estremo Oriente, non possiede un arco che ne eguagli la bellezza della forma (in compenso ha un interessante balestra a ripetizione che desidero approfondire).

Paragonato al più corto arco occidentale e come descritto in parte sopra, quello giapponese richiede un’estensione più ampia per produrre risultati equivalenti nella prestazione, ciò significa che sebbene non vi sia alcuna differenza nell’impiego di forza fisica richiesta per aprire altri tipi di archi, lo yumi, con la sua ampia apertura, produce un effetto esteticamente più attraente, con l’arciere centrato all’interno della più grande curva dell’arco.

La bellezza dell’arco è celebrata nell’opera del maestro Nyosekan Hasegawa “La bellezza della cerimonia” (Rei no Bi) in cui egli afferma:

Mi chiedo da dove sia derivata la bellezza dell’arco. Nessun altro arco al mondo possiede sinuosita’ eleganti come quelle dell’arco giapponese. La curva di molti archi nel mondo ha una forma semicircolare ordinaria, con l’impugnatura al centro, mentre l’arco giapponese ha l’impugnatura posta asimmetricamente, a circa un terzo dalla sua lunghezza totale, che lo divide in due distinte curve, entrambe formanti una continua elasticità di potenza, distribuita per l’intero arco, al fine di creare una perfetta condizione di equilibrio. La curva sotto l’impugnatura viene spesso considerata maschile e di qualità dinamica, mentre la curva superiore dell’arco, vicina alla punta è considerata, nell’equilibrio, delicata e femminile, come la figura di un’elegante principessa.

Da questo scritto si deduce che l’arco incarna l’equilibrio tra la potenza maschile e il delicato e ricettivo femminile; in virtù di questa credenza sono cambiati pochissimo ed hanno ricevuto un’attenzione straordinaria nei confronti dello sviluppo di una relazione interiore tra strumento e arciere; il lungo periodo storico in cui si è coltivato l’aspetto estetico e interiore dell’arte ha contribuito, più di qualsiasi altra cosa, a determinarne la sua venerazione insieme alle frecce, tanto da essere considerati oggetti di fede e veicoli attraverso i quali fluisce la spiritualità.

Ora passiamo alla descrizione delle frecce.

Le frecce utilizzate in passato erano rigorosamente in bambù, mentre oggi lo usa solo un arciere di alto livello, gli altri utilizzano l’alluminio.

Il set è composto da due o tre paia di frecce: ogni coppia di frecce ne ha una chiamata haya (甲矢) e l’altra otoya (乙矢); una delle cose più comuni che si possono trovare ad una cerimonia di tiro con l’arco sono proprio questa coppia di frecce rappresentanti lo yin e lo yang, che devono l’altro loro nome, rispettivamente hitote (一手) e ittote, al loro impennaggio che tende a farla spostare leggermente una a destra e l’altra a sinistra.

La punta di un freccia oggi può essere di due tipi, a seconda del tipo di bersaglio; in passato invece vi erano più esigenze e i tipi di frecce potevano essere molti di più.

Denoto ora che anche l’argomento della freccia, merita un approfondimento che provvederò ad eseguire, in ulteriore articolo.

Altri accessori

Un altro attrezzo importante per tenere la corda è un anello di avorio o di corno posto sul pollice che serve a trattenere la corda, posta tra il pollice e l’indice, prima del lancio.

Il guanto, chiamato yugake (弓弽) o kake (弽), può essere:

  • Morogake (諸弽)usato solo ed esclusivamente per il kisha (tiro a cavallo);
  • Yotsugake (四つ弽)usato dagli arcieri di altissimo livello che trattengono l’otoya, la seconda freccia, tra il mignolo e l’anulare, mentre scoccano l’haya, la prima freccia;
  • Mitsugake (三つ弽) è il guanto più comune.

La faretra (yazutsu 矢筒) solitamente è una specie di cilindro ed è capace di contenere da 10 a 20 frecce circa, è fatta di materiali diversi, dalla paglia alla plastica, al bambù.

Nello tsurumaki (弦巻) vengono solitamente avvolte le corde di ricambio ed è allacciato al girikoire (ぎり粉入れ), una fiaschetta dove è contenuta delle polvere (giriko ぎり粉) che serve, cosparsa sul guanto, a facilitare la tenuta di corda e freccia.

Tsurumaki

Girikoire

 

Esiste inoltre anche il muneate (胸当て): una protezione fatta di cuoio o di plastica, indossata dalle donne, per proteggere il seno.

Per il momento mi fermo qui, continueremo la prossima settimana parlando dell’Abbigliamento, perciò rinnovo il mio invito a continuare la lettura, addentrandoci sempre più nell’approfondimento di questo affascinante argomento. 

Samantha Sisto

Info credits: 

https://it.wikipedia.org/wiki/Ky%C5%ABd%C5%8D;

https://www.giappominkia.com/kyudo-tiro-arco-giappone/;

https://www.autodesk.com/it/design-make/articles/arco-giapponese;

http://www.arcoroma.net/il-tiro-con-larco-giappone/#:~:text=L’arco%20Giapponese,-L’arco%20utilizzato&text=%C3%88%20;

https://www.accademiaromanakyudo.it/;

https://www.associazioneitalianakyudo.it/;

http://www.velieronirico.it/kyudo-tiro-con-larco-giapponese/;

https://sakuramagazine.com/arti-marziali-kyudo (tutti i link);

https://uppsalakyudo.se/english/information/glossary.html 

Photo credits:

https://temizen.zenworld.eu/paginezen/approfondimenti/yumi-l-arco-giapponese-come-e-fatto-e-come-funziona;

https://www.alamy.it/foto-immagine-kyudo-e-l-arte-marziale-giapponese-di-tiro-con-l-arco-una-mano-vettore-disegnato-in-stile-vintage-79312483.html;

https://www.etsy.com/it/listing/793846813/frecce-yumi-longbow-da-39-pollici-frecce;

https://www.etsy.com/it/listing/1565398099/guanto-a-mano-kake-per-kyudo-uniforme;

https://www.liveauctioneers.com/price-result/japanese-samurai-yazutsu-quiver/;

Plastic/rattan Tsurumaki

;

https://www.kyudo-zubehoer.de/en/p/girikoire-curved;

Breastplate – Mune Ate

https://tensor.art/images/638093301351954321?model_id=638093301343565721

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