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Si tratta di uno speciale sake (bevanda alcolica nata dalla fermentazione del riso), più dolce e denso ma anche meno alcolico di un normale sake. La sua storia è antichissima: si torna indietro al periodo Sengoku, tra il 1467 e 1603 circa. Il mirin ai tempi era bevuto come bevanda leggermente alcolica; solo successivamente, attorno al periodo Edo (1603-1867), i giapponesi iniziarono a utilizzarlo in cucina, a partire dalla marinatura per l’anguilla o dalla salsa usata per la soba.

Caratteristiche:

  • Dolcezza, anche se si potrebbe pensare che possa essere sostituito con del semplice zucchero il MIRIN regala alle marinature sapori ben  più complessi e aromatiche che vengono  trasmesse  alle pietanze. 
  • rende i cibi più brillanti e invitanti, come se fossero glassati.

 

Serve nei condimenti, brodi e zuppe, noodles e riso, riso per il sushi, uova, dolci.

E’ a base di riso glutinoso cotto a vapore e alcol distillato dal riso. Si ottiene attraverso un procedimento di fermentazione del riso glutinoso a cui è stato aggiunto il koji (un fungo usato per la fermentazione) e l’alcol.

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