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La musica è un linguaggio universale che accompagna le nostre vite fin da epoche remote.

Eccomi al quarto appuntamento e al secondo tipo di musica tradizionale giapponese, di cui sotto trovate video esplicativo.

Musica Giapponese-Nohgaku

Premessa: “Nohgaku” e “Noh” sono termini intercambiabili, indicano lo stesso argomento.

Nozioni generali introduttive

Come si è visto nel precedente articolo dedicato al Gagaku 雅楽, in Giappone non esiste il concetto di “musica” fine a sé stessa senza essere affiancata da uno “spettacolo”: questa “regola” è resa molto evidente nel Nohgaku 能楽, sicuramente una, ma non l’unica, delle “forme” teatrali giapponesi più conosciute a livello globale.
Il termine “Noh” 能 deriva da una parola sino-giapponese che significa “abilità” o “talento”, questa accezione vuol dire che gli interpreti non sono “improvvisati” ma bensì “coltivatori di un’arte” sul lungo periodo e questa trattasi della danza atta a narrare drammi; tutto ciò viene eseguito da secoli e continuamente perfezionato.
Esso però, anche se si usa il vocabolo “dramma” non è da confondere con il senso occidentale: in questo gli interpreti non sono “attori”, ma narratori che usano la loro apparenza scenica, data dai costumi, le maschere e i loro movimenti per suggerire l’essenza del racconto piuttosto che esibirlo.
Sostanzialmente sul palco accade ben poco di modo che si valorizzino e apprezzino così i simbolismi e le sottili allusioni alla storia del Paese contenute nelle parole e nei movimenti, questo perché le trame, ben risapute dal pubblico locale, costituiscono parte della letteratura tradizionale.
Per precisazione con il termine Nohgaku si intende il programma completo della performance artistica che si compone di cinque opere Noh intervallate dagli intermezzi delle commedie comiche Kyōgen 狂言, un tipo di commedie che descrivono principalmente la vita quotidiana della gente comune nel Medioevo, eseguite, a differenza delle Noh, senza maschere; un programma abbreviato di due opere Noh con un pezzo Kyōgen è diventato comune oggi, opzionalmente, un’opera “Okina” (翁), opera di festa con invocazione di pace e prosperità in forma di danza, apre all’inizio l’intero programma.

Ora presento nei dettagli storia e via di seguito, in articoli successivi, origini e altre caratteristiche peculiari.

Storia millenaria e origini confuse-cenni storici

Il Nohgaku è dopo il Bugaku 舞楽, la forma di teatro più antica: il suo precursore può essere identificato nel Sagaku 左楽, che fu introdotto in Giappone dalla Cina nell’ VIII sec.
Una prima versione embrionale di Noh la si ritrova nel periodo Nara (710-794) ma inizialmente rientrava ed era affiancata ad altre forme artistiche tradizionali di vario tipo le quali furono via via assimilate: tra queste il Dengaku (celebrazioni rurali eseguite in connessione con la semina del riso), il Sarugaku (intrattenimento popolare che includeva acrobazie, giocoleria e pantomima), lo Shirabyōshi (danze tradizionali eseguite da danzatrici alla corte imperiale nel XII sec.), il Gagaku (musica e danze eseguite a partire dal VIII sec.), il Kagura (antiche danze scintoiste).
A questo già variegato panorama si aggiunsero anche la storia della sconfitta del Clan Heike (Heike Monogatari), le parate di strada (Fūryū), gli intrattenimenti buddhisti (Ennen), il tutto confluì in un primo momento in due “esibizioni” (sarugaku-no-nō e dengaku-no-nō) intervallati dal Kyōgen e già allora poteva godere dell’appoggio del governo; tuttavia quando esso fu abolito e cambiò nel periodo Heian (794-1185), interpreti e musicisti dediti si dispersero in vari luoghi tra cui templi e santuari dove trovarono occupazione esibendosi nei festival, in questo periodo venne integrato il Jyushi-gei (le pratiche esoteriche dei grandi templi).

Per spiegare questo periodo di ibridazione sono state formulate diverse e affascinanti teorie: la prima, basata su di una ricerca sociologica, rivela che la scuola Komparu (金春), probabilmente la più antica tra le scuole, sia frutto di Mimashi, l’artista che introdusse il Gigaku, ora estinto, nel Giappone dal Regno di Kudara nel 612; un’altra teoria suggerisce che il Noh abbia avuto origine da emarginati che lottavano per rivendicare uno status sociale più alto servendo coloro che erano al potere, cioè la nuova classe dominante dei samurai dell’epoca.

Prima Età d’oro-cenni storici

Teorie a parte, per ritrovare tracce del Nohgaku, si devono aspettare i periodi Kamakura (1192-1333) e il successivo Muromachi (1336-1573): nel primo iniziarono a formarsi delle “troupes”, nel secondo si verificò “l’Età d’oro” dell’arte, infatti caratteristica e dato certo al riguardo è il XIV sec. dove grazie agli sforzi artistici di Kan’ami Kiyotsugu, (観阿弥 清次) suo figlio Zeami Motokiyo (世阿弥 元清) e i loro continuatori, Otoami e Zenchiku, il Nohgaku acquisì un organico preciso ottenendo una forma diversa dalla “confusa” tradizione precedente, portandolo a quella attuale e guadagnandosi il favore dello shōgun Ashikaga Yoshimitsu, divenne la forma d’arte più importante del tempo, tanto da avere, verso la fine del periodo, “attori” dilettanti e improvvisati (tesarugaku) che emulavano le gesta dei più famosi.
La “definizione” apportò a considerare il Noh formato da un aspetto vocale (yōkyoku) accompagnato da un’esemble strumentale (hayashi); lo Yōkyoku consiste in un canto eseguito dagli interpreti o da un coro all’unisono (jiutai), per ulteriori approfondimenti su questo aspetto rimando nel corso dell’articolo.

Zeami Motokiyo

Battuta d’arresto e seconda età fiorente-cenni storici

L’indebolimento dello shogunato e il declino di templi e santuari dopo la Guerra Ōnin diedero un duro colpo al proseguimento dell’arte; in suo favore si prestò Toyotomi Hideyoshi, lui stesso praticante, che decise di sostenerlo e durante questo periodo (Momoyama) il Nohgaku raggiunse uno stile scenico grandioso, i costumi divennero più opulenti e cominciò l’utilizzo di maschere.
Dopo Hideyoshi fu Tokugawa a protrarre il Noh: siamo nel periodo Edo (1603-1867) e durante questo ebbe un ulteriore sviluppo: l’arte si raffinò, divenne aristocratica e cerimoniale, sostenuta dagli shōgun, dai signori feudali (daimyōs), così come da ricchi e sofisticati cittadini comuni, veniva eseguito in occasioni propizie da interpreti professionisti per la classe guerriera; al di fuori della nobiltà c’erano spettacoli a cui il pubblico poteva assistere che si concentravano su un intrattenimento nuovo e sperimentale, a differenza del Noh che si sforzava di preservare i suoi alti standard esecutivi stabilitisi e l’autenticità storica, in una sorta di legittimazione, rimanendo così invariato per tutta l’epoca.
Per catturare l’essenza di questi spettacoli dati dai grandi maestri, ogni dettaglio nei movimenti e nelle posizioni veniva riprodotto e perfezionato, in genere risultando sempre più lento; fu, sommariamente, la seconda età dello splendore e nonostante le limitazioni rigide delle scuole, la diffusione clandestina dei libri in materia ne portò la conoscenza a livello nazionale.

Eclissi e nuovo vigore-cenni storici

La caduta dello shogunato Tokugawa nel 1868 e la formazione di un nuovo governo modernizzato portò alla fine del sostegno finanziario e l’intero campo di quest’arte visse una grande e profonda crisi; è il periodo della Restaurazione Meiji e della rinascita del Gagaku, di conseguenza sia il numero di interpreti Noh che i palcoscenici diminuirono notevolmente, gli “attori” perduti i loro tutori cambiarono carriera, scomparirono scuole e l’esistenza del Noh era minacciata.
Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale fu l’interesse di un pubblico più vasto a favorirne la rinascita, sotto l’influenza di politiche straniere per la protezione delle arti, diplomatici stranieri spinsero il governo della famiglia imperiale, la nobiltà e le zaibatsu emergenti a rendersi conto della necessità di una forma d’arte tradizionale nazionalmente condivisa.
Fu così che le compagnie rimaste attive ampliarono il raggio d’azione del Noh rivolgendosi al grande pubblico, esibendosi nei teatri delle grandi città come Tokyo e Osaka e il sostegno da parte del governo venne riconquistato a tappe: la prima fu nel 1957 quando il governo designò il Nohgaku come importante bene culturale immateriale, poi nel 1983 venne fondato il Teatro Nazionale del Noh che mette in scena regolarmente spettacoli e organizza corsi per formare interpreti nei ruoli principali, ma il vero e più importante riconoscimento avvenne nel 2008 quando il Nohgaku fu iscritto nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Sisto Samantha

Fonti
Per contenuti
⦁ Japanese music ⦁ Japanese music (slideshare.net)
⦁ Music of Japan ⦁ Music of japan (slideshare.net)
Nō – Wikipedia
Noh – Wikipedia
Nōgaku – Wikipedia
About Nohgaku | THE NOHGAKU PERFORMERS’ ASSOCIATION⦁ ⦁ (in giapponese, raccomando di munirvi di traduttore)
Noh theatre | Japanese drama | Britannica⦁ ⦁ (in inglese, seguite il link che rimanda anche alla musica del Noh)

Per immagini

https://www.kidpaw.com/famous-people/zeami-motokiyo-pid102843

 

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