Armonia che Respira: il Giappone insegna l’arte di lasciare andare
Ci sono parole giapponesi che non descrivono un concetto: lo respirano.
Due di queste, ci camminano accanto come compagne silenziose:
「しょうがない」Shō ga nai

“Non ci si può fare nulla.”
「和して同ぜず」Wa shite dôzezu
“Cerca l’armonia, non la mera uniformità.”
A leggerle velocemente sembrano la resa quieta di chi sta al margine.
Ma chi conosce il Giappone sa che dietro a queste due espressioni batte un cuore più antico della carta di riso: l’arte di non sprecare energia contro ciò che non muta e, allo stesso tempo, di trovare la forma più giusta per continuare.
Non è filosofia astratta. È vita quotidiana.
Quando l’autunno diventa maestra
A fine novembre il Giappone sembra trattenere il respiro.
L’aria ha un sapore più chiaro, i giardini si svuotano lentamente, e tutto ciò che era pieno si prepara alla sua forma essenziale.
Le foglie non cedono per debolezza.
Cedono perché hanno completato il loro compito.
È così anche per noi: ci sono pensieri che pesano perché hanno già dato tutto ciò che dovevano dare. Ci sono ruoli, abitudini, parole ripetute cento volte che non ci somigliano più.
Shō ga nai non ci dice “accetta e soffri”.
Ci dice: accorgiti di ciò che non dipende da te, così potrai dedicare energia a ciò che puoi davvero trasformare.
Wa non ci chiede “uguaglianza”.
Ci chiede: trova la tua posizione naturale, quella che non forza e non si nasconde.
La lezione dell’impermanenza, senza malinconia
Il poeta Issa lo aveva compreso con la semplicità disarmante dei grandi:
花が散る
残る花も
やがて散る
“I fiori che cadono,
e quelli che restano —
anch’essi cadranno.”
Non è tristezza.
È una forma di verità che libera.
Quando accetti che ogni cosa ha un ciclo, smetti di stringere ciò che non può seguirti.
E la tua energia torna a fluire.
Il ringraziamento che chiude il cerchio
Proprio in questi giorni, in Giappone, si celebra il Kinrō Kansha no Hi, la festa del ringraziamento al lavoro e al percorso fatto durante l’anno.
Non è un “grazie” generico: è il riconoscimento di ciò che è stato completato.
È un gesto che somiglia molto all’autunno:
– riconoscere ciò che è maturato,
– onorare ciò che non serve più,
– lasciare spazio al ciclo successivo.
Non c’è armonia se non c’è chiusura.
Non c’è crescita se non si alleggerisce il passo.
Una domanda per chi ascolta e per chi legge
Se dovessi scegliere oggi una sola cosa da lasciar andare — un pensiero, un dovere inventato, un attaccamento — quale sarebbe?
E se dovessi scegliere una sola cosa da proteggere, quale custodiresti come un ramo che sopravvive all’inverno?
La risposta non deve essere veloce.
Solo sincera.
La calma dei rami spogli
L’armonia giapponese non è perfetta, non è simmetrica, non è immobile.
È un equilibrio che respira, un passo che si aggiusta, una curva naturale che segue la vita.
Che questo sabato ti porti la forza gentile di chi accetta senza arrendersi.
E la leggerezza di chi sa lasciare andare ciò che non gli appartiene più.
In ogni foglia che cade c’è già l’inizio del prossimo germoglio.

しょうがない…
shō ga nai…
和して同ぜず…
washite dōzezu…
枯れ葉の声が
足元で鳴る
変われぬものを
抱きしめたまま
胸の奥でまだ
風が迷って
進めないまま
空を見上げる
Kareha no koe ga / ashimoto de naru
Kawarenumono wo / dakishimeta mama
Mune no oku de mada / kaze ga mayotte
Susumenai mama / sora wo miageru
Il suono delle foglie
mi segue ad ogni passo.
Stringo ciò che non cambia,
più per paura che per scelta.
Nel petto un vento incerto
cerca ancora la sua via,
e resto fermo un attimo
a guardare il cielo.
Lascia andare ciò che pesa.
しょうがない、と風が言う
(shō ga nai, to kaze ga iu)
Accogli ciò che resta possibile.
和の心で
(wa no kokoro de)
Ogni foglia che cade fa spazio alla luce.
光は戻る
(hikari wa modoru
散る桜さえ
静かに揺れて
残る花びらも
同じ運命
悲しみじゃなく
流れのままに
和の呼吸で
今日を整える
Chiru sakura sae / shizuka ni yurete
Nokoru hanabira mo / onaji unmei
Kanashimi ja naku / nagare no mama ni
Wa no kokyū de / kyō wo totonoeru
Anche i fiori che cadono
si muovono con grazia.
E quelli che restano
hanno la stessa fine.
Non è tristezza,
è ritmo naturale.
Con un respiro di Wa
rimetto ordine al giorno.
Non tutto si può trattenere.
しょうがない、と空が歌う
(shō ga nai, to sora ga utau)
Armonia non è uniformità, ma accordo sottile.
和して同ぜず
(washite dōzezu)
Una foglia che cade apre un futuro nuovo.
道は続く
(michi wa tsuzuku)
手放すたびに
(tebanasu tabi ni)
divento più leggero.
風に揺れながら
(kaze ni yurenagara)
ritrovo la mia forma.
しょうがない…
shō ga nai…
和のまま…
wa no mama…
Ciò che cade prepara la rinascita.


