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Hōjō Masako: La “Suora Shōgun” e il potere femminile nel Giappone del Periodo Kamakura

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Prefazione: Il Casato Hōjō (北条氏) e il controllo dello Shogunato di Kamakura
Il casato Hōjō (Hōjō-shi, 北条氏) emerse come una delle famiglie più influenti nella storia del Giappone medievale. Originario della provincia di Izu (伊豆国, Izu no kuni), il clan Hōjō acquisì rilievo attraverso l’alleanza con Minamoto no Yoritomo (源頼朝), il fondatore dello shogunato di Kamakura (鎌倉幕府, Kamakura bakufu). Dopo la morte di Yoritomo, il clan Hōjō consolidò il proprio potere instaurando la reggenza (執権, shikken), una posizione che conferiva il controllo effettivo dello shogunato, mentre lo shōgun stesso veniva ridotto a figura simbolica.
In questo contesto di transizione e lotte politiche emerse la figura di Hōjō Masako (北条政子), moglie di Yoritomo, le cui azioni furono fondamentali per garantire la sopravvivenza e l’egemonia della famiglia Hōjō, trasformandola in una delle donne più potenti della storia giapponese.

I. Origini e formazione di Hōjō Masako
Hōjō Masako nacque nel 1157 da Hōjō Tokimasa (北条時政), primo reggente shikken, e sua moglie Hōjō no Maki. Ricevette un’educazione tipica delle donne nobili della sua epoca, ma dimostrò fin da giovane un carattere deciso e uno spiccato interesse per la politica. La sua unione con Minamoto no Yoritomo non fu solo frutto di passione personale, ma anche un’alleanza strategica.
Quando Yoritomo venne esiliato a Izu dopo la sconfitta del clan Minamoto nella ribellione di Heiji (平治の乱, Heiji no ran, 1159), Masako lo incontrò e lo sostenne durante gli anni difficili, disobbedendo persino agli ordini paterni. La loro relazione sfociò in matrimonio e, quando Yoritomo avviò la sua campagna contro il clan Taira (平氏, Taira-shi), Masako e la famiglia Hōjō furono cruciali nel fornire supporto politico e militare.

II. Il ruolo politico di Masako dopo la morte di Yoritomo
Dopo la morte improvvisa di Yoritomo nel 1199, Hōjō Masako prese i voti e divenne monaca buddhista (尼, ama), ma il suo ritiro spirituale fu solo formale. In realtà, ella assunse un ruolo centrale nel governo, agendo come ama-shōgun (尼将軍), ovvero “suora shōgun”.
Masako esercitò la sua influenza attraverso il consiglio degli anziani (評定衆, hyōjōshū), manovrando la nomina e la destituzione degli shōgun successivi, a cominciare da suo figlio Minamoto no Yoriie (源頼家). Quando Yoriie iniziò a minacciare l’autorità degli Hōjō, Masako non esitò ad agire contro di lui, approvando la sua deposizione e il successivo assassinio.
Fu inoltre determinante nell’insediamento di Minamoto no Sanetomo (源実朝), suo secondo figlio, come terzo shōgun, pur mantenendo il potere nelle mani della famiglia Hōjō. L’assassinio di Sanetomo nel 1219 pose fine alla linea diretta dei Minamoto, ma Masako orchestrò abilmente l’elezione di uno shōgun burattino della corte imperiale, permettendo agli Hōjō di consolidare il loro controllo come reggenti.

III. L’insurrezione di Jōkyū e il consolidamento del potere
Uno degli episodi più significativi della carriera politica di Masako fu la soppressione della ribellione di Jōkyū (承久の乱, Jōkyū no ran) nel 1221. Questa insurrezione fu promossa dall’imperatore in pensione Go-Toba (後鳥羽上皇), che tentò di restaurare il potere imperiale e liberarsi della supremazia dello shogunato.
Masako, già anziana, pronunciò un famoso discorso agli ufficiali samurai di Kamakura, esortandoli a difendere lo shogunato come eredità di Yoritomo. Le sue parole galvanizzarono le forze samuraiche e portarono a una schiacciante vittoria del bakufu. L’imperatore Go-Toba fu esiliato, e il prestigio dell’imperatore subì un colpo duraturo, mentre quello degli Hōjō raggiunse l’apice.
IV. L’Eredità di Masako: Politica, Religione e Ruolo Femminile
La figura di Hōjō Masako rappresenta un unicum nella storia giapponese. Pur operando in una società dominata dal patriarcato samuraico, Masako riuscì a influenzare profondamente le strutture del potere. La sua posizione come ama-shōgun fu priva di un titolo ufficiale ma carica di autorità effettiva. Il suo esempio rivelò che le donne, sebbene escluse dalle cariche formali, potevano esercitare un potere determinante attraverso le reti familiari e religiose.
Inoltre, Masako sostenne la diffusione del Buddhismo nel Kantō (関東地方), promuovendo la costruzione di templi e la protezione dei monaci itineranti, contribuendo alla crescita del Buddhismo Kamakura (鎌倉仏教, Kamakura bukkyō), in particolare delle scuole Zen (禅宗, zenshū) e Jōdo (浄土宗).

Curiosità: la gelosia di Masako
La gelosia di Hōjō Masako nei confronti del marito Minamoto no Yoritomo è documentata in diverse fonti storiche e cronache letterarie, tra cui il celebre Azuma Kagami (吾妻鏡), una delle principali cronache del periodo Kamakura. Questi episodi non solo aggiungono profondità alla figura di Masako, ma mostrano anche come la sua personalità forte e determinata si manifestasse anche nella sfera privata e familiare.

 

L’aneddoto più celebre: la vendetta contro la dama Wakasa
Uno degli episodi più noti riguarda Wakasa no Tsubone (若狭局), una delle amanti preferite di Yoritomo. Secondo le cronache, Masako venne a sapere della relazione clandestina che il marito intratteneva con questa dama, e la sua reazione fu immediata e violenta.
L’episodio narra che Masako, in preda alla gelosia, si recò personalmente alla residenza dove Wakasa si trovava e, accompagnata da un piccolo seguito armato, fece irruzione nella casa e la fece rapire e rasare a zero (una pratica simbolica per le donne costrette a farsi monache). In alcune versioni più drammatiche del racconto, Wakasa viene persino descritta come costretta a prendere i voti (shukke, 出家) contro la sua volontà, una punizione severa che Masako poteva infliggere anche grazie alla sua influenza e al suo rango.
Questo gesto, oltre a essere una manifestazione di gelosia personale, fu anche un atto politico: con esso, Masako riaffermava il suo ruolo come moglie principale (seishitsu, 正室) e madre degli eredi dello shōgun. Non poteva permettere che una concubina potesse acquisire troppa influenza, nemmeno in ambito privato.

Il confronto diretto con Yoritomo
In un’altra vicenda, sempre riportata dall’Azuma Kagami, Masako affrontò direttamente Yoritomo a causa delle sue infedeltà. Gli avrebbe detto:
“Tu sei il capo del paese, eppure sei schiavo della tua lussuria. Io sono la moglie che ti ha sostenuto quando eri un fuggiasco senza potere, e ora mi tradisci con donne di bassa nascita.”
Questo confronto mostra chiaramente come Masako non avesse timore di affrontare il marito, anche se shōgun, ribadendo il suo ruolo non solo come consorte, ma come partner politico e strategico.

 

Lettura simbolica e politica della gelosia di Masako
Gli studiosi contemporanei interpretano questi episodi non solo come segni di una donna gelosa, ma come azioni politiche consapevoli. In un contesto in cui le alleanze matrimoniali e le concubine potevano cambiare gli equilibri di potere, eliminare una rivale significava proteggere la propria posizione e quella dei figli.
Inoltre, la stessa figura di Masako viene spesso letta come un’anticipazione del tipo di potere matriarcale (sebbene non istituzionale) che si consolidò nel Giappone feudale, in particolare durante i reggenti Hōjō. La sua “gelosia” può quindi essere vista anche come una manifestazione della lotta per il controllo della corte interna dello shōgunato.

Conclusione
Hōjō Masako è una figura centrale per comprendere la trasformazione del Giappone feudale durante il periodo Kamakura. La sua influenza, esercitata attraverso la combinazione di autorità familiare, religiosa e politica, dimostra l’esistenza di spazi di potere femminile in epoche apparentemente monolitiche dal punto di vista patriarcale. La sua eredità come ama-shōgun rimane una testimonianza vivida della complessità dei ruoli sociali e della resilienza femminile nella storia giapponese.

Bibliografia essenziale:
Mass, Jeffrey P. Yoritomo and the Founding of the First Bakufu: The Origins of Dual Government in Japan. Stanford University Press, 1999.
Adolphson, Mikael S. The Teeth and Claws of the Buddha: Monastic Warriors and Sōhei in Japanese History. University of Hawai’i Press, 2007.
Friday, Karl. Samurai, Warfare and the State in Early Medieval Japan. Routledge, 2004.
Varley, H. Paul. A Chronicle of Gods and Sovereigns: Jinnō Shōtōki of Kitabatake Chikafusa. Columbia University Press, 1980.

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