Un brano che nasce dal silenzio, dalla brina e dalla filosofia giapponese della quiete
Quando in Giappone si parla di aki fukaki (秋深き) si indica il momento in cui l’autunno entra nella sua fase più silenziosa e densa. I colori si scuriscono, la luce cambia, l’aria del mattino porta con sé la prima brina del periodo di Sōkō (霜降) – una delle ventiquattro fasi stagionali del calendario tradizionale.
È un tempo in cui anche i rumori si fanno rispettosi.
È da questa atmosfera che nasce “Sussurro dell’Autunno Profondo”, il nuovo brano YUJO: una canzone che intreccia silenzio, calma e piccoli gesti quotidiani.
Non vuole stupire: vuole far rallentare.
Un brano che respira come un mattino di brina
Il testo giapponese evoca mattine fredde, finestre velate di bianco, passi lenti sul pavimento di casa.
La musica è costruita su frequenze morbide che richiamano la quiete meditativa dello zazen e dello shikantaza, pratiche reali dello Zen giapponese in cui si “siede e si lascia sedimentare”.
Il risultato è una traccia che non riempie: svuota.
E nel vuoto, qualcosa si chiarisce.
TESTO COMPLETO
霜の朝 窓に白く
Shimo no asa / mado ni shiroku
深き季節が そっとしみる
Fukaki kisetsu ga / sotto shimiru
静かな風が 心を撫で
Shizuka na kaze ga / kokoro o nade
秋の色だけ 胸に落ちる
Aki no iro dake / mune ni ochiru
言葉はいらない ただ座れば
Kotoba wa iranai / tada suwareba
幸せはそっと 寄り添ってくる
Shiawase wa sotto / yorisotte kuru
Ritornello
静けさよ 抱きしめて
Shizukesa yo / dakishimete
揺れる想いを 沈めてゆく
Yureru omoi o / shizumete yuku
秋深き 霜の光
Aki fukaki / shimo no hikari
静かな心が 幸せ呼ぶ
Shizukana kokoro ga / shiawase yobu
扉を閉める 小さな音
Tobira o shimeru / chiisana oto
夜の優しさ そっと満ちる
Yoru no yasashisa / sotto michiru
隣の家は 何をするか
Tonari no ie wa / nani o suru ka
静かな気持ちで ただ想えば
Shizuka na kimochi de / tada omoeba
Ritornello finale
静けさよ 導いて
Shizukesa yo / michibiite
深まる秋へ 心預け
Fukamaru aki e / kokoro azuke
霜の道を 歩くように
Shimo no michi o / aruku yō ni
静かな心が 光を呼ぶ
Shizukana kokoro ga / hikari o yobu
TRADUZIONE ITALIANA
Mattina di brina, bianca sulla finestra,
la stagione profonda entra piano nel cuore.
Un vento silenzioso accarezza l’anima,
e soltanto i colori dell’autunno
cadono nel petto.
Non servono parole: basta sedersi.
La felicità arriva lenta,
come qualcuno che si avvicina senza far rumore.
Ritornello
O quiete, stringimi.
Placa i pensieri che tremano.
Nella luce della brina dell’autunno profondo,
un cuore tranquillo
chiama la felicità.
Chiudo la porta con un suono lieve,
e la gentilezza della sera riempie la stanza.
Mi chiedo con calma
cosa stia facendo il vicino,
e questo pensiero basta
a scaldarmi un po’.
Ritornello finale
O quiete, guidami.
Mi affido all’autunno che si approfondisce.
Cammino come su un sentiero di brina:
è il cuore silenzioso
a chiamare la luce.
Il cuore quieto che chiama la felicità
Il brano si ispira a una massima giapponese autentica:
「静かな心は幸せを呼ぶ」
Shizukana kokoro wa shiawase o yobu
“Un cuore quieto attira la felicità.”
Il silenzio non è decorativo: è un linguaggio.
Nella cultura nipponica indica rispetto, presenza, cura degli altri. Lo si ritrova nei versi di Matsuo Bashō (1644–1694), che nel suo celebre haiku «秋深き…» osserva l’autunno diventare intimo e umano.
Nel brano, questo spirito si traduce in immagini semplici:
una porta chiusa piano, il rumore lieve di una tazza, il pensiero gentile rivolto a una persona vicina.
Novembre è il mese perfetto: luci basse, città rallentate, silenzi che non fanno paura.
Sussurro dell’Autunno Profondo è stato pensato come una piccola parentesi: una canzone da ascoltare con una tazza calda, mentre fuori il giorno resta sospeso.
Un invito a lasciare che il silenzio entri davvero, senza riempirlo subito di notifiche, rumori, ansie.
Yukisogna

