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Le Geisha: storia, tradizione ed evoluzione di un’arte giapponese

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Le Geisha (芸者) sono figure iconiche della cultura giapponese, incarnazione di eleganza, arte e tradizione millenaria. Il loro ruolo si è profondamente evoluto nel corso dei secoli, trasformandosi da intrattenitori maschili a donne altamente qualificate nelle arti tradizionali. Questo articolo esplora la loro affascinante storia, il rigoroso percorso di formazione, le diverse attività artistiche, gli obblighi e i diritti che le contraddistinguono, nonché la loro posizione nella società contemporanea.

Origini ed etimologia
Il termine Geisha deriva dai caratteri giapponesi (kanji) 芸 (gei), che significa “arte”, e 者 (sha), che si traduce con “persona”. Letteralmente, una Geisha è una “persona d’arte”. Sorprendentemente, le prime Geisha erano uomini, conosciuti come Taikomochi (太鼓持), che intrattenevano le cortigiane e i loro clienti con musica, danza e narrazione. Le prime donne Geisha fecero la loro comparsa intorno al 1751, e nel tempo, la loro prevalenza crebbe, soppiantando quasi del tutto i loro predecessori maschili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Storia ed evoluzione
Il percorso delle Geisha è strettamente intrecciato con la storia del Giappone:
* Periodo Edo (1603-1868): È in questo periodo che le Geisha iniziarono a distinguersi nettamente dalle Oiran (花魁), cortigiane di alto rango che offrivano anche servizi sessuali. Le Geisha si specializzarono esclusivamente nelle arti dello spettacolo, focalizzandosi su danza, musica e conversazione raffinata. Si affermarono come custodi della cultura e del divertimento elegante.
* Periodo Meiji (1868-1912): Con l’apertura del Giappone all’Occidente e la rapida modernizzazione, le Geisha divennero simboli viventi di raffinatezza, cultura tradizionale e resistenza ai cambiamenti rapidi. Furono spesso impiegate come ambasciatrici culturali e la loro immagine fu associata all’identità nazionale.
* XX Secolo: L’inizio del secolo vide un’enorme crescita nel numero delle Geisha, raggiungendo l’apice negli anni ’20. Tuttavia, la Seconda Guerra Mondiale e le sue devastanti conseguenze costrinsero molte Geisha ad abbandonare la professione. Nel dopoguerra, la tradizione faticosamente riprese, sebbene con numeri significativamente ridotti e un cambiamento nel loro ruolo sociale. Nonostante ciò, la loro professionalità e il loro valore artistico rimasero immutati.

 

 

Formazione: da Maiko a Geisha completamente formata
Il percorso per diventare Geisha è lungo, rigoroso e richiede anni di dedizione. Le aspiranti Geisha iniziano il loro cammino come Maiko (舞妓), apprendiste che si immergono completamente nello studio delle arti tradizionali e delle complesse etichette sociali.
* Shikomi (仕込み): Questa è la fase iniziale dell’apprendistato, spesso informale, in cui la giovane vive nell’Okiya (置屋), la casa delle Geisha, e aiuta nelle faccende domestiche, osservando la vita quotidiana delle Geisha e Maiko più anziane. È un periodo di adattamento e di apprendimento delle basi della vita nell’hanamachi (quartiere delle Geisha e delle case da tè).
* Minarai (見習い): Dopo alcuni mesi o un anno come shikomi, la ragazza diventa una minarai. In questa fase, partecipa ad alcuni ozashiki (serate di intrattenimento) con una Geisha esperta, osservando e apprendendo le interazioni con gli ospiti. Inizia a indossare un kimono meno elaborato rispetto a quello di una Maiko, ma con un obi particolare chiamato darari obi (un lungo obi che pende quasi fino alle caviglie).
* Maiko (舞妓): Una volta superata la fase di minarai, la ragazza diventa ufficialmente una Maiko, un’apprendista Geisha a tutti gli effetti. Questo è il periodo più iconico e visibile della formazione. La Maiko si dedica intensamente allo studio della danza (buyō), della musica (in particolare lo shamisen), del canto, della cerimonia del tè (sadō), della calligrafia (shodō) e dell’arte della conversazione. Il suo aspetto è caratterizzato da un trucco elaborato (viso bianco, labbra rosse) e da acconciature complesse adornate con ornamenti floreali (kanzashi). La Maiko indossa kimono estremamente colorati e un lungo darari obi.
* Erikae (襟替え): Letteralmente “cambio del colletto”, l’Erikae è la cerimonia formale che segna la transizione di una Maiko in Geisha a tutti gli effetti. Simbolicamente, la Maiko scambia il suo colletto rosso ricamato con uno bianco più semplice e raffinato, tipico delle Geisha. Questo evento celebra la sua maturità artistica e il suo ingresso nella professione.

Attività artistiche e feste tradizionali
Le Geisha sono maestre in una vasta gamma di arti performative, che offrono ai loro clienti durante le serate di intrattenimento (Ozashiki):
* Danza tradizionale (舞踊, Buyō): Le danze delle Geisha sono stilizzate e cariche di significato, spesso narrando storie o esprimendo emozioni attraverso movimenti graziosi e simbolici. Ogni hanamachi ha il suo stile distintivo.
* Musica con Shamisen (三味線): Lo shamisen è un liuto a tre corde, strumento fondamentale per l’accompagnamento delle danze e del canto. Le Geisha sono abili suonatrici e cantanti.
* Cerimonia del tè (茶道, Sadō): La cerimonia del tè è un’arte meditativa che le Geisha praticano con grande precisione, mostrando la loro grazia e padronanza delle etichette.
* Calligrafia (書道, Shodō): Anche se meno frequente nelle esibizioni pubbliche, la calligrafia è una disciplina che molte Geisha studiano per affinare la loro concentrazione e la loro espressione artistica.
* Ikebana (生け花): L’arte della disposizione floreale è un’altra competenza spesso acquisita, che contribuisce a creare un’atmosfera esteticamente gradevole.

Le Geisha partecipano anche a eventi pubblici esclusivi, noti come Odori (danze), che si tengono stagionalmente in specifici hanamachi:
* Miyako Odori (都をどり): Conosciuto come il “Danza delle Ciliegie”, è un evento annuale che si tiene a Kyoto nel quartiere di Gion Kōbu durante la primavera, celebrando la fioritura dei ciliegi.
* Kyo Odori (京をどり): Si svolge a Kyoto nel quartiere di Miyagawa-chō, anch’esso in primavera, offrendo un’altra opportunità di ammirare le Maiko e le Geisha esibirsi.
* Kamogawa Odori (鴨川をどり): Organizzato nel quartiere di Ponto-chō, Kyoto, si tiene sia in primavera che in autunno.

Denominazioni e distinzioni regionali
Il termine “Geisha” è generico e utilizzato in tutto il Giappone, ma esistono variazioni regionali e termini specifici per le apprendiste:
* Geiko (芸子): Questo termine è predominante a Kyoto e talvolta anche a Kanazawa, ed è un modo più tradizionale e rispettoso per riferirsi a una Geisha.
* Hangyoku (半玉): Letteralmente “metà gioiello” o “metà gemma”, è il termine usato a Tokyo e in altre città per indicare un’apprendista Geisha. Equivale alla Maiko di Kyoto.
* Oshaku (お酌): Un termine obsoleto che si riferiva a una donna che versava sakè, ma che talvolta veniva usato in passato per indicare le donne che intrattenevano a un livello meno raffinato rispetto alle Geisha.

La professionalità oggi rispetto al passato
Il numero di Geisha è drasticamente diminuito rispetto ai fasti del passato, quando si contavano a migliaia. Oggi, si stima che le Geisha attive siano poche centinaia, concentrate principalmente a Kyoto e in altre città come Tokyo e Kanazawa. Nonostante la diminuzione numerica, la loro professionalità e l’integrità della tradizione rimangono elevate. Le moderne Geisha continuano a mantenere e perfezionare le arti tramandate, pur adattandosi ai tempi e ai cambiamenti sociali. Offrono un intrattenimento raffinato e altamente qualificato a clienti selezionati, spesso uomini d’affari, politici, celebrità o turisti facoltosi desiderosi di vivere un’esperienza culturale autentica. Molte Geisha oggi sono anche più aperte a interagire con i media e il pubblico per promuovere la loro arte.

 

 

Obblighi, doveri e diritti
La vita di una Geisha è scandita da regole e tradizioni ben precise:
* Obblighi: Le Geisha hanno l’obbligo di studiare e perfezionare continuamente le loro arti, mantenere un’elevata professionalità e rispettare le rigide tradizioni e l’etichetta del loro hanamachi. Devono inoltre salvaguardare la reputazione della loro okiya e della comunità.
* Doveri: Il loro dovere principale è quello di intrattenere gli ospiti durante gli ozashiki con conversazione brillante, canto, danza e musica, creando un’atmosfera di grazia e raffinatezza. Devono essere eccellenti padrone di casa e interlocutrici.
* Diritti: Nonostante l’immagine spesso romantica o stereotipata, le Geisha godono di una notevole indipendenza economica. Gestiscono i propri guadagni (anche se una parte va all’okiya per le spese di mantenimento e formazione) e, a differenza delle cortigiane del passato, hanno la possibilità di scegliere la propria carriera e non sono vincolate da obblighi sessuali. Molte Geisha scelgono di rimanere celibe per tutta la vita o di sposarsi solo dopo aver “ritirato” la loro carriera.

Rapporti sociali e gerarchia nell’Hanamachi
Le Geisha vivono tipicamente in Okiya (置屋), che non sono solo case di formazione, ma anche luoghi di residenza e di legami familiari non di sangue. L’Okiya è gestita da una Okāsan (お母さん), letteralmente “madre”, che è solitamente un’ex Geisha che si occupa della formazione, del benessere e della carriera delle Maiko e Geisha sotto la sua tutela.
Le relazioni all’interno dell’Okiya e dell’hanamachi (il quartiere delle Geisha) sono basate sul rispetto, la gerarchia e un forte senso di sorellanza. Le Maiko apprendono diligentemente dalle Geisha più esperte, e spesso si formano legami di “sorella maggiore” (oneesan) e “sorella minore” (imoutosan). Questa struttura gerarchica assicura la trasmissione del sapere e delle tradizioni.

Aneddoti e curiosità
* La Geisha Mineko Iwasaki è stata una delle più celebri e di successo del XX secolo. La sua autobiografia “Geisha of Gion” (conosciuta in Italia come “Storia proibita di una Geisha”) ha ispirato, anche se con molte controversie, il famoso romanzo e film “Memorie di una Geisha”. Iwasaki ha criticato la rappresentazione imprecisa e stereotipata della professione nel romanzo.
* Il kimono di una Geisha è un’opera d’arte. Può pesare fino a 20 kg e costare cifre esorbitanti, talvolta superando i 500.000 yen (circa 3.500 euro, a seconda del cambio), specialmente quelli indossati per occasioni speciali o con ricami complessi.
* Le acconciature delle Maiko sono estremamente elaborate e richiedono l’uso di parrucche o di capelli naturali acconciati con lacca e ornamenti. Le Maiko dormono su un piccolo supporto per il collo (takamakura) per non rovinare le loro acconciature, che vengono rifatte solo ogni settimana o due.
* Il Kyo-mai (京舞) è uno stile di danza unico di Kyoto, caratterizzato da movimenti aggraziati e l’uso espressivo delle mani e del corpo, spesso accompagnato da musica tradizionale.

 

Fonti di Sostegno Economico
Le Geisha guadagnano attraverso diversi canali, tutti legati alla loro attività artistica e di intrattenimento:
* Ozashiki (お座敷): Sono le serate di intrattenimento private che si tengono in case da tè (ochaya), ristoranti tradizionali o sale private. Le Geisha vengono pagate per il tempo trascorso a intrattenere gli ospiti, non per il numero di canzoni o danze eseguite. Il costo per un ozashiki è elevato e riflette l’esclusività dell’esperienza.
* Spettacoli Pubblici: Come menzionato, le Geisha partecipano a eventi come il Miyako Odori, il Kyo Odori o il Kamogawa Odori, i cui biglietti vengono venduti al pubblico. Questo offre loro una fonte di reddito aggiuntiva e una maggiore visibilità.
* Patroni Privati (Danna, 旦那): Tradizionalmente, alcune Geisha potevano avere un Danna, un patrono finanziario che contribuiva al loro mantenimento e alle spese, come i costosi kimono. Sebbene in passato il rapporto potesse avere implicazioni romantiche, oggi è prevalentemente un legame di sostegno finanziario e di amicizia, basato sul rispetto per l’arte della Geisha. Non tutte le Geisha hanno un Danna.
* Lezioni private: Alcune Geisha offrono lezioni private delle arti tradizionali, come shamisen o danza, a studenti interessati.

 

Glossario
Buyō (舞踊): Danza tradizionale giapponese.
Danna (旦那): Patrono finanziario di una Geisha.
Erikae (襟替え): Cerimonia di transizione da Maiko a Geisha. Letteralmente “cambio del colletto”.
Gei (芸): Arte, talento.
Geiko (芸子): Termine usato a Kyoto per Geisha.
Geisha (芸者): “Persona d’arte”. Intrattenitrice giapponese altamente qualificata nelle arti tradizionali.
Hangyoku (半玉): Apprendista Geisha a Tokyo (equivalente a Maiko). Letteralmente “metà gioiello”.
Hanamachi (花街): “Città dei fiori”, quartiere delle Geisha e delle case da tè.
Ikebana (生け花): Arte della disposizione floreale.
Kanzashi (簪): Ornamenti per capelli usati da Maiko e Geisha.
Kimono (着物): Abito tradizionale giapponese.
Kyo-mai (京舞): Stile di danza tradizionale di Kyoto.
Maiko (舞妓): Apprendista Geisha.
Minarai (見習い): Fase di apprendistato in cui la Maiko osserva le Geisha esperte.
Miyako Odori (都をどり): “Danza delle Ciliegie”, spettacolo annuale delle Geisha di Gion Kōbu a Kyoto.
Obi (帯): Cintura del kimono. Il darari obi è l’obi lungo indossato dalle Maiko.
Ochaya (お茶屋): Casa da tè, luogo dove si tengono gli ozashiki.
Odori (踊り): Termine generico per danza o spettacolo di danza.
Oiran (花魁): Cortigiana di alto rango del Periodo Edo, distinta dalle Geisha.
Okāsan (お母さん): “Madre”, la proprietaria o gestrice di un’Okiya.
Okiya (置屋): Casa dove vivono e si formano le Maiko e le Geisha.
Oneesan (お姉さん): “Sorella maggiore”, termine usato da una Maiko per una Geisha che la prende sotto la sua ala.
Ozashiki (お座敷): Serata di intrattenimento con Geisha.
Sadō (茶道): Cerimonia del tè.
Shamisen (三味線): Strumento musicale tradizionale giapponese a tre corde.
Shikomi (仕込み): Fase iniziale dell’apprendistato, prima di diventare Minarai.
Shodō (書道): Calligrafia giapponese.
Taikomochi (太鼓持): Gli intrattenitori maschili, predecessori delle Geisha.

Bibliografia Consigliata
Downer, Lesley. Women of the Pleasure Quarters: The Secret History of the Geisha. Broadway Books, 2002. (Un’ottima panoramica storica e culturale che distingue chiaramente le Geisha dalle cortigiane)
Iwasaki, Mineko. Geisha of Gion: The True Story of Japan’s Foremost Geisha. Atria Books, 2002. (L’autobiografia di una delle Geisha più famose, che offre uno sguardo autentico e critico sulla professione. In Italia è stata pubblicata anche con il titolo Storia proibita di una Geisha).
Dalby, Liza Crihfield. Geisha. University of California Press, 1998. (Considerato un classico, è uno studio accademico approfondito sulla storia e la cultura delle Geisha, scritto dall’unica donna occidentale che è vissuta come Geisha per un breve periodo)
Golden, Arthur. Memoirs of a Geisha. Knopf, 1997. (Romanzo di successo che ha contribuito a popolarizzare la figura della Geisha in Occidente. Sebbene affascinante, è importante ricordare che si tratta di finzione e non una rappresentazione completamente accurata della realtà delle Geisha, come evidenziato dalle critiche di Mineko Iwasaki)
Foreman, Patrick. Gion: The Home of Geisha: A Photographic Journey through Kyoto’s Pleasure District. Tuttle Publishing, 2017. (Un libro fotografico che offre uno sguardo visivo sul quartiere di Gion e sulla vita delle Geisha)

Qui alcune foto che ritraggono Maiko e Geisha tra gli anni 1920 e 1930 circa

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